Alessandro Tortora, Fair, intervista Lorenzo Paluan di ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale.
Nell’ intervista a Cesare Buffone di Punto-3 abbiamo visto come il marchio italiano Eventi Sostenibili-ICEA rappresenti lo strumento ideale per rendere concreto e misurabile l’impegno per la sostenibilità dello sviluppo.
Sono apparsi evidenti, da un lato, la scientificità della metodologia applicata e l’alto tasso d’innovazione organizzativa e, dall’altro, la concretezza dei risultati (riduzione in loco degli impatti ambientali piuttosto che l’adozione di pratiche compensative, ad esempio).
Sull’argomento abbiamo intervistato Lorenzo Paluan di ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, ente leader in Italia per il biologico e specializzato anche in altri schemi certificativi tra cui la responsabilità sociale d’impresa, il turismo sostenibile e la sostenibilità degli eventi.
Dott. Paluan, cosa vuol dire certificare un evento sostenibile?
Vuol dire creare un percorso attraverso il quale chi organizza un evento dimostra fattivamente il proprio impegno a ridurre gli impatti ambientali nell’organizzazione, promozione e svolgimento di quell’evento, sottoponendo tutte le fasi “pre” e “post” evento al controllo di un ente terzo, in questo caso noi di ICEA.
In che modo ICEA garantisce la sostenibilità degli eventi e quali sono gli aspetti oggetto di verifica?
ICEA interviene durante le fasi di organizzazione (pre-audit) e quella di realizzazione (audit), acquisendo dati e informazioni, prove documentali ed evidenze oggettive direttamente sul campo durante gli eventi da certificare.
Il lavoro è eseguito sistematicamente da “auditor”, adeguatamente formati ed esperti nelle valutazioni sociali ed ambientali.
Tutti gli elementi sono raccolti, insieme a eventuali suggerimenti per ridurre ulteriormente gli impatti ambientali nelle successive edizioni, nella classica ottica del “miglioramento continuo” caratteristica dei processi di certificazione di sistemi di gestione.
Spetta in ogni caso a Punto-3 l’elaborazione dei dati e delle evidenze acquisite e il rilascio del marchio.
Secondo la Sua esperienza, quali sono gli eventi maggiormente impattanti sull’ambiente?
Lo standard copre qualsiasi tipo di attività, anche se, evidentemente, esistono eventi che per loro natura sono più impattanti di altri (una competizione motoristica è senza dubbio più impattante di un convegno per poche centinaia di persone in unica sala); paradossalmente, però, una maratona può avere maggiore impatto rispetto a una gara automobilistica su un circuito minore, dato che coinvolge molte decine di migliaia di persone, con tutto quanto ne consegue in termini di effetti della mobilità indotta, di gestione dei rifiuti, di scelte di buone prassi dell’incoming e della ristorazione.
Si tratta insomma di affrontare e risolvere problemi riferiti non soltanto al tipo ma anche alla dimensione dell’evento.
La certificazione ES-ICEA può integrarsi con altri schemi certificativi?
Diciamo che la certificazione ES-ICEA riconosce e valorizza nel suo standard la scelta da parte degli organizzatori di selezionare fornitori di prodotti certificati, o provenienti da organizzazioni certificate, per tutte le fasi della manifestazione (organizzazione, segreteria, catering, merchandising o altro) creando anche la possibilità per fornitori di beni o servizi di qualificarsi presso quegli “organizzatori” di eventi che privilegiano la scelta di partners idonei per creare un evento sostenibile.
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